Si è svolto sabato, 16 novembre, l’incontro con la Dott.ssa biologa e nutrizionista Michela Portaluri, presente ad Alma Studios il mercoledì pomeriggio e il venerdì mattina, su appuntamento.

L’alimentazione è una delle tre componenti fondamentali del triangolo ARA. Si chiama triangolo equilatero ARA perché nessuno di questi lati è più importante di un altro, e si compone di:

  • allenamento;
  • recupero;
  • alimentazione.

Per allenamento si intende qualunque tipo di movimento e attività fisica che abbia dei parametri misurabili e un obiettivo preciso. 

Es. camminare 6 km in 45 minuti; saltare 1,8 metri in corsa; fare 20 piroette di seguito senza interruzione.

Da questo punto di vista la danza è a tutti gli effetti una tipologia di allenamento anche se il suo valore di carattere artistico prende il sopravvento. La danza, come ogni altro sport, ha bisogno di una cura specifica dell’alimentazione affinché si possano ottenere risultati desiderati da applicare sia alla danza stessa che agli altri ambiti della vita. 

Come ogni tipologia di allenamento, la danza ha le sue caratteristiche specifiche. I danzatori si allenano molte ore al giorno, il numero di ore dedicate all’allenamento è pensato in funzione dell’obiettivo artistico e spesso trascende i parametri importanti che riguardano la scienza dell’allenamento.

Questo vuol dire che, per un danzatore professionista o pre-professionista, è totalmente normale superare le 3-4 ore quotidiane di allenamento, parametri che per uno sportivo professionista sono già molto alti e per una persona comune, che faccia una mera attività ludica, sono straordinari e pericolosi. 

Chiunque si dedichi con maggiore o minore assiduità alla danza ha bisogno di avere consapevolezza degli strumenti che sono necessari per affrontare con profitto le ore di allenamento e per far sì che, questa scelta artistica e sportiva, non si rifletta in modo negativo sull’ecosistema corpo e sull’ecosistema vita.

Da un punto di vista fisiologico, tutti gli sport che tendono a protrarsi per un lungo periodo di tempo sono in un qualche modo sport di endurance. La danza ha delle caratteristiche singolari, anche se la sua durata nel tempo è massiva, ci sono dei momenti di picco nei quali si effettuano a tutti gli effetti delle attività più impegnative di una semplice corsa o di una semplice camminata. Per poter fare ad esempio un grand jeté, sono richieste delle capacità esplosive. Tutte le volte che il nostro sistema va incontro a una richiesta di questo genere, il tipo di carburante necessario nel corpo è diverso. Le attività di cosiddetta endurance funzionano attraverso l’utilizzo dei grassi, tutte le attività che hanno dei picchi esplosivi hanno bisogno di carboidrati. Ecco perché possiamo giudicare a tutti gli effetti la danza un Interval Training e dare per assunto il principio secondo il quale è necessario alimentarsi in modo corretto con carboidrati e grassi oltre che proteine. 

Come ogni attività motoria sportiva e allenante dunque, la danza ha bisogno di una cura specifica dell’alimentazione affinché si possano ottenere risultati desiderati e equilibrio da applicare alla danza stessa e agli altri ambiti della vita .

Uno degli aspetti importanti che riguardano le attività ad obiettivo artistico, come la danza, ha a che vedere con i rischi da disturbi dell’immagine. Quando c’è un obiettivo artistico, verso il quale tendere in ogni maniera, possono entrare in secondo piano qualunque altra cosa, anche la salute, questo sia dal punto di vista dell’alimentazione, che da come viene trattato il proprio corpo. Affinché questo non accada, è necessario diffondere competenza e conoscenza dei rischi stessi. La danza ha bisogno di stabilità, resistenza, coordinazione, velocità ed esplosività. Praticamente è la quintessenza dell’allenamento funzionale. Tutte le funzioni corporee sono riassunte nel gesto atletico della danza ed è per questo che, molti fisiologi e molti specialisti del movimento, definiscono la danza come la forma suprema di espressione corporea. Nessuno “sport” più della danza ha bisogno di una cura consapevole dell’alimentazione.